Perché il mio gatto mi morde mentre lo accarezzo?

Perché il mio gatto mi morde mentre lo accarezzo?

Sembra tutto perfetto: ti avvicini con dolcezza, lui si lascia accarezzare… poi, all’improvviso, ti morde.
Un gesto che può lasciare confusi o feriti — nel corpo e nell’animo.

Ma il morso non è quasi mai un attacco: è una risposta precisa, coerente e comunicativa, che ha molto a che fare con la soglia di tolleranza tattile del gatto.

Stimolazione tattile e limiti individuali

Ogni gatto ha una propria soglia sensoriale: un limite oltre il quale l’esperienza del contatto non è più piacevole.
Alcuni gatti amano le carezze lunghe e continue, altri tollerano solo sfioramenti brevi e solo in certe zone del corpo (come il dorso o il muso).

--> Oltrepassata la soglia, il corpo del gatto si attiva per difendersi, anche senza volerlo.

Il morso arriva dopo altri segnali

Il morso, spesso, è l’ultimo tentativo per dire “basta”, dopo che segnali più sottili non sono stati ascoltati:

  • Le orecchie che ruotano all’indietro

  • Il corpo che si irrigidisce

  • La coda che scatta lateralmente

  • Il respiro che accelera o si ferma

  • Il pelo che si alza, anche solo leggermente

Se impariamo a intercettare questi segnali pre-morso, possiamo interrompere l’interazione prima che diventi sgradevole per entrambi.

Come possiamo rispettare la soglia del gatto?

  1. Accorcia le sessioni di contatto: meglio poche carezze consapevoli che troppe “meccaniche”.

  2. Evita le zone più sensibili, come la pancia, la base della coda o le zampe (a meno che lui stesso ti inviti).

  3. Osserva e memorizza i segnali che il tuo gatto emette quando è a suo agio… e quando non lo è più.

  4. Non punire il morso. È una forma di difesa, non di aggressività.

Una relazione fatta anche di confini

Il morso è una soglia. Un confine comunicato con il corpo.
Rispettarlo è un atto d’amore. È dire al tuo gatto: “ti vedo, anche quando non parli”.

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soglie di stimolazione, segnali corporei, rituali relazionali, convivenza rispettosa.

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